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METRO C CLODIO/MAZZINI –GROTTAROSSA

Osservazioni particolari sulle Stazioni “Grottarossa” e “Parco di Veio”

IN MERITO ALLA STAZIONE DI GROTTAROSSA SI OSSERVA QUANTO SEGUE:

Viabilità di accesso alla stazione di Grottarossa

Lo schema di viabilità Stazione di Grottarossa (tavola codifica C2 P GRX P V VC 001) e delle relative planimetrie Tavole 1/2 e 2/2, riporta che il progetto di viabilità dell'accesso alla stazione Metro C di Grottarossa sinteticamente si basa su un asse portante (chiamato strada di “Bordo Valle”), costituito dalla nuova strada che dallo svincolo G.R.A.-via Cassia porta alla stazione di Grottarossa, proseguendo fino all'incrocio con via Fosso del Poggio ,  raggiungibile:

  • Dallo svincolo G.R.A.-via Cassia, per gli utenti provenienti dalle due direzioni del G.R.A. e dalla via Cassia;
  • Da strade esistenti (sulla Cassia attraverso via Bracciano e una sua parallela, su via di Grottarosssa attraverso via Casale Ghella e attraverso via Fosso del Fontaniletto e via Fosso del Poggio), per gli utenti del quartiere Grottarossa.

La stazione di Grottarossa è concepita come stazione terminale e prevista per servire sia utenti del quartiere di Grottarossa, sia utenti che provengono dal Nord della via Cassia e dal G.R.A., per cui è dotata di un parcheggio interrato capace di ospitare circa 500 auto,
In base all'esame del suddetto schema di viabilità si notano molti punti di criticità, di seguito esposti,  che richiedono una diversa localizzazione della stazione di Grottarossa e della connessa viabilità

A) Incanalamento del traffico degli utenti di Grottarossa verso la stazione Grottarossa

Osservazioni
Si ritiene che il progetto che prevede di incanalare su strade esistenti il traffico da e verso la stazione di Grottarossa degli utenti del quartiere Grottarossa sia inattuabile per le seguenti ragioni:

  • Via Bracciano e la sua parallela in corrispondenza del cancello al civico 994, entrambe di proprietà privata e quindi necessarie di azioni di esproprio, sono  nate per servire gli abitanti dei gruppi di palazzine che su di esse insistono. Pertanto esse sono strette, sono situate in un contesto “costruito” che non prevede ulteriori allargamenti, e, in conclusione, non presentano i necessari requisiti per sostenere questo tipo di traffico. Tra l'altro, non risultano essere  dotate di una adeguata  rete di raccolta delle acque, bianche e nere, nonché di una efficiente rete di Pubblici Servizi e di illuminazione.
  • Via Casale Ghella nel progetto di viabilità è pensata come strada principale di accesso alla stazione di Grottarossa, quasi a livello di strada “a scorrimento veloce”. Si fa presente, se non fosse sufficientemente noto, che via Casale Ghella è anch'essa una strada privata, è la strada principale del Consorzio privato Volusia, costituito da altre strade secondarie e da 29 edifici, per un insieme di circa 500 appartamenti di dimensioni medio-grandi (standard dell'epoca), con una popolazione residente stimabile in circa 2000 (duemila) persone. Via Casale Ghella, essendo unica strada di accesso su via di Grottarossa, raccoglie tutto il traffico entrante/uscente dal Consorzio. Anche se è una strada a due corsie separate da una fila di pini, entrambe le corsie non sono molto larghe  e sono indispensabilmente adibite anche al parcheggio dei residenti, non riuscendone neppure a soddisfare la richiesta. La sua adozione come strada principale di accesso alla stazione è inattuabile in quanto:
  • Avrebbe un impatto enorme sui residenti, sconvolgendo il loro modo di vita in termini di traffico, parcheggio, sicurezza (attualmente il Consorzio è dotato di servizio di portineria/guardiania 24h tutti i giorni), vivibilità;
  • Avrebbe un forte impatto con l’incrocio su Via di Grottarossa, a soli 50 m. dal semaforo sulla Via Cassia. Questo tratto, specialmente nelle ore di punta, è in perenne stato di ingorgo, dovendo sopportare tutto il traffico di via Grottarossa, che si incrocia con quello della Cassia, ed il traffico di uscita dal Consorzio (2000 abitanti), che produce un “tappo”  già all'interno del Consorzio. Del resto già in passato il XX Gruppo dei VV.UU. ha espresso il proprio dissenso sull’apertura a pubblico transito su Via di Casale Ghella.
  • L'accesso da via Casale Ghella alla strada di “Bordo Valle” e per esso, al G.R.A., suggerirà sicuramente a molti utenti del quartiere Grottarossa e della via Cassia - zona all'interno del G.R.A. - di utilizzare questo percorso come strada alternativa per raggiungere il G.R.A., assicurando automaticamente una situazione di ingorgo costante sulle vie Grottarossa e Casale Ghella almeno pari a quella in corrispondenza del tratto via Cassia – svincolo G.R.A.
  • Per quanto riguarda via Fosso del Fontaniletto, questa è una piccola e stretta strada che già deve servire una Scuola elementare ed un Asilo,  per cui il traffico delle auto che portano e prelevano bambini crea situazioni di ingorgo nella strada stessa, e contribuisce in modo rilevante alla congestione di via Grottarossa, dove basta un nonnulla (anche un piccolo furgone che scarica merce) per creare situazioni di blocco. Pertanto via Fosso del Fontaniletto non potrebbe sostenere alcun traffico auto da e verso la stazione Metro C.
  • Per quanto riguarda via Fosso del Poggio, questa è una strada molto lunga, senza sbocchi, anch'essa stretta e che serve tutte le palazzine ed esercizi commerciali che sono situati ai lati della strada senza soluzione di continuità. E' impensabile che questa strada possa sopportare un traffico auto da e verso la stazione di Grottarossa proveniente dall'esterno.

Proposte
Sulla base delle osservazioni esposte, si ritiene che la collocazione della stazione di Grottarossa alle spalle della fascia di costruzioni lungo via di Grottarossa, con accesso per l'utenza locale dalle strade private e pubbliche esistenti, sia ASSOLUTAMENTE INATTUABILE.
D'altra parte, la presenza di un collegamento metropolitano per la zona di Grottarossa è vitale  come unico modo per realizzare un collegamento efficace ed efficiente con la città, e, in tal senso, non si può che plaudire all'iniziativa del Metro C.
Ma è necessario, data l'infelice, disordinata ed immodificabile struttura urbanistica locale, realizzare una Stazione Metro C che sia situata baricentricamente all'interno del nucleo urbano da servire e che sia raggiungibile  dagli utenti pressoché esclusivamente a piedi, il cui ingresso possa collocarsi in un piccolo slargo.  Anzi, nell'ottica che essa debba essere finalizzata ad una riduzione del traffico locale e non ad un suo incremento, è bene che non sia dotata di un'ampia area di parcheggio.

 

B) La strada di “Bordo Valle”

La strada di Bordo Valle trova la sua giustificazione nella necessità di collegare in modo indipendente e veloce la stazione di Grottarossa, posta a ridosso dell'abitato del quartiere Grottarossa, al G.R.A.  e alla via Cassia.
In proposito si formulano le seguenti osservazioni:

  • La strada si sviluppa lungo il bordo perimetrale di un'area da tempo acquisita a patrimonio dal Comune di Roma e destinata a Parco pubblico (futuro Parco Volusia), nonché sottoposta a una serie di vincoli di uso e destinazione, assolutamente incompatibili con la creazione al suo interno di un'arteria stradale destinata a sopportare un notevole traffico di auto e bus pubblici.
  • Come dovrebbe essere noto, nell'area del Parco Volusia sono presenti in superficie, perché già oggetto di scavi, alcuni  reperti archeologici, peraltro in parte recintati. Questi reperti (un tratto di basolato di strada romana, un mausoleo ed una  villa di epoca romana con cisterna) si trovano esattamente nei pressi del bordo periferico dell'area, in corrispondenza dello sbocco di via Casale Ghella, proprio dove dovrebbe passare la sede stradale della “Bordo Valle”;
  • Il tracciato della “Bordo Valle” segue abbastanza fedelmente il bordo periferico del Parco Volusia, costeggiando le abitazioni confinanti del Consorzio Volusia, con un impatto ambientale elevatissimo per gli abitanti;

Pertanto, si esprime l’assoluto dissenso sulla realizzazione della strada di “Bordo Valle”, ribadendo che essa non è conformecon le finalità di un Parco Pubblico, né con i vincoli naturalistici ed archeologici di tutta l'area.

Conclusioni e proposte finali
Si osserva che la proposta di cancellazione della strada di “Bordo Valle” sarebbe coerente con le osservazioni già fatte al precedente punto A),  in base alle quali si propone una stazione con tipologie e collocazione diversa, che non necessiterebbe di alcun collegamento diretto con il G.R.A.  e con la Cassia Nord.
Se poi per il progetto del prolungamento della linea C a Grottarossa fosse irrinunciabile la presenza di una stazione Terminale con le caratteristiche e le finalità del progetto preliminare (servire utenti che provengono, con mezzi pubblici e privati, dal Nord della via Cassia e dal G.R.A., e quindi essere dotata di un parcheggio interrato capace di ospitare circa 500-700 auto), allora questa stazione deve essere una stazione aggiuntiva, preferibilmente vicina e collegata facilmente al G.R.A., comunque quindi in una collocazione nuova da trovare immediatamente all'interno del  G.R.A., e raggiungibile utilizzando lo stesso schema di viabilità previsto dal progetto per l'innesto sulla strada “Bordo Valle”.

 

IN MERITO ALLA STAZIONE PARCO DI VEIO SI OSSERVA QUANTO SEGUE:

  • ricade in località “Inviolatella” destinata dal P.R.G. del 1962 a zona  di espansione E/1, poi trasformata in zona N (Parco pubblico) dalla cosiddetta “Variante di Salvaguardia” adottata dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 279 del 23/24 luglio 1991, confermata dal cosiddetto “Piano delle Certezze” adottato dal Consiglio Comunale con deliberazione n. 92 del 29 maggio 1997 e definitivamente approvato dalla Giunta Regionale del Lazio con deliberazione n. 856 del 10 settembre 2004. Ai sensi del 4° comma dell’art. 69 delle Norme Tecniche di Attuazione del nuovo P.R.G. di Roma approvato con Accordo di Copianificazione del 6 febbraio 2008 vi si applica, fino alla approvazione del Piano di Assetto del Parco di Veio, la disciplina del PRG previgente, vale a dire del “Piano delle Certezze” con la destinazione a zona N (Parco pubblico).  
  • ricade all’interno della fascia di 150 metri di rispetto della sponda destra del Fosso dell’Acquatraversa, soggetta a vincolo paesaggistico ai sensi della legge n. 1497/1939 imposto automaticamente in forza della lettera c) del 1° comma della cosiddetta “legge Galasso” n. 431 dell’8.8.1985, poi abrogata ed ora recepita alla lettera c) del 1° comma dell’art. 142 del “Codice dei beni Culturali e del Paesaggio” emanato con D.Lgs. n. 42 del 22.1.2004;
  • ricade all’interno del vincolo paesaggistico denominato “Parco di Veio” imposto con D.M. emanato il 24 febbraio 1986 ai sensi dell’art. 1, lettera m) (zona di interesse archeologico) della legge n. 431/1985.
  • la tutela sia del vincolo paesaggistico della fascia di rispetto del Fosso dell’Acquatraversa che del vincolo paesaggistico del “Parco di Veio” imposto con D,M. del 24.2.1986  è assicurata tanto dal Piano Territoriale Paesistico (in sigla PTP) n. 15/7 “Veio-Cesano” adottato con delibera della Giunta regionale n. 10018 del 22.11.1987 ed approvato con legge regionale n. 24 del 6.7.1998quanto dal Piano Territoriale Paesistico Regionale (in sigla PTPR) adottato dalla Giunta Regionale del Lazio con deliberazioni n. 556 del 25 luglio 2007 e n. 1025 del 21 dicembre 2007;
  • ricade all’interno della perimetrazione provvisoria (zona A) del Parco Regionale di Veio, istituito contestualmente alla legge regionale n. 29 del 6 ottobre 1997;
  • fino alla approvazione definitiva del Piano di Assetto del Parco di Veio, all’interno della sua perimetrazione provvisoria vigono le “misure di salvaguardia” prescritte dall’art. 8 della legge regionale n. 29/1997, che alla lettera p) del 3° comma fa espresso divieto di realizzare all’interno delle zona A nuove opere di mobilità, fra cui  sono espressamente citate le ferrovie;
  • ai sensi del 5° comma dell’art. 9 della legge regionale n. 24/1998 “misure di salvaguardia” del Parco di Veio sono anche le prescrizioni del PTP n. 15/7, con la clausola che vale la prescrizione più riduttiva in caso di contrasto con quelle dettate dall’art. 8 della legge regionale n. 29/1997.   
  • All’altezza della Stazione confluisce il traffico da e per Cortina d’Ampezzo, da e per Via Vilfredo Pareto, da e per Via Cassia Vecchia; la situazione già oggi critica diventerebbe insostenibile per l’aggiunta di traffico privato attratto dal parcheggio, con problemi per l’ingresso e l’uscita dal parcheggio stesso e per l’ipotesi di saturazione del parcheggio;
  • I problemi sul traffico si ripercuoterebbero sulla vicina Piazza dei Giuochi Delfici, nodo stradale di difficile regolamentazione, già oggi a rischio di intasamento (non è stato possibile installarvi semafori), sul quale confluiscono la Cassia, Via della Camilluccia, via Nemea, via Zandonai e via di Vigna Stelluti.

In relazione a quanto sopra esposto, si chiede la soppressione della fermata: gli utenti potranno avvalersi della Stazione dei Giochi Istmici, raggiungibile con mezzi pubblici.

In via del tutto subordinata, si chiede che la Stazione venga limitata alle sole rampe di entrata e di uscita, come avviene per la stragrande maggioranza delle Stazioni delle Metropolitane in esercizio.

La previsione infatti, nell’ambito della cosiddetta ”Opera integrativa e compensativa”, di rilevanti interventi, quali la Casa del Parco, sale conferenze e sale riunioni, ecc., che comporta la nuova costruzione fuori terra di un devastante edificio di ben 1.000 mq. costituisce, ad avviso degli scriventi un uso improprio di denaro pubblico non trovando alcuna legittimazione in norme di legge né alcuna giustificazione con la funzionalità della Metropolitana e apparirebbe come un mero espediente per ottenere l’acquiescenza dell’Ente Parco alla manomissione di una delicata area del Parco, in violazione tra l’altro anche delle norme di salvaguardia di cui all’art. 8 della legge regionale n. 29/97

L’attuale situazione del traffico a Roma, prima tra le capitali europee per densità automobilistica, per inquinamento e infortuni stradali, richiede che venga attuato un sistema intermodale dei servizi pubblici di trasporto che eviti e scoraggi il ricorso al mezzo privato.